venerdì 4 settembre 2009

ALLA SCUOLA DELL'ALCHIMISTA CHE E' IN ME



INTRODUZIONE


“C’è una nuvola rosa nel cielo, portata dal vento, grazie…”


Abbiamo sperimentato autori e consulenze, tecniche, spiritualità, strategie, tutto è stato utile per accrescere la conoscenza di noi stessi e del mondo. Ma qualcosa manca, sicuramente, perché altrimenti saremmo un po’ più gioiosi, ironici, leggeri. Cosa manca alla nostra rinascita interiore? Al trovarci già, ora, nel mondo sempre sognato, sperato, desiderato?
Dalla fisica quantistica e dalle sue lucenti intuizioni che ci permettono di integrare e superare le dicotomie delle scienze, viene quella breccia, basta un pertugio, un fascio di luce che apre i nostri occhi, quelli dell’anima, a più vasti orizzonti. Tutto collima, tutto velocemente si connette, ogni tessera s’incastra, si precisa in un puzzle tridimensionale e cosmico. Storia e futuro nell’adesso.
Alto e basso, dentro e fuori, tutto coesiste, tutto è sempre stato così come ora è, nell’istante.

Si apre lo schema, siamo fuori, oltre lo schema che per secoli e millenni abbiamo trattenuto e ricreato. Oltre… un nuovo gioco, sempre nuovo, un incanto, una magia, un giro di valzer. Bastava sostare, quietamente, accanto all’Alchimista.
Il nostro Alchimista, quello della nostra anima, che ha saputo accogliere ed integrare tutti i maestri della storia, le scienze, le religioni, le vie iniziatiche.

Perché l’Alchimista? Perché Lui è la chiave?
Perché l’Alchimista ha saputo aspettare che ogni intelligenza ed ogni cuore arrivasse, dalla sua grande libertà ed autonomia, alla sua porta, la porta del proprio cuore.
Perché l’Alchimista s’è spostato dal pensare al… sentire.
In noi è l’Alchimista, in ciascuno di noi.
Egli è la chiave, l’archetipo che apre la materia alla sua vibrazione, la terra al cielo, l’anima al corpo.

Si tratta di seguire il percorso che l’Alchimista ha fatto dentro di sé, ripercorrerlo, sapendo che è dentro noi stessi che stiamo andando, in noi stessi Egli ci conduce.
Perché le tante tecniche e strategie sperimentate non hanno sortito un risultato efficace e definitivo?
Perché, sapendo cos’è il benessere, non lo raggiungiamo?
Perché non sappiamo di essere ancora fermi e intrappolati nei “pensieri trasparenti”, da essi ancora creiamo la nostra realtà, pur volendola diversa e migliore.
Ecco l’ambito dell’Alchimista, condurci in ciò che non sappiamo di essere… e invece siamo, e giungere a sciogliere quei pensieri su cui ancora siamo fermi.

Un percorso sottile, quantico, alla radice del pensare, dentro le dinamiche del sentire-pensare. Passare dal pensiero per causa-effetto al pensiero magico , perché solo ampliando la modalità del pensiero possiamo aprirci all’infinito che siamo, alla nostra da sempre presente ad attiva cosmicità, là dove sta il nostro benessere.
Stare sul sentire e da qui percorrere il pensiero, percorrere il pensare rendendoci consapevoli di come pensiamo e rielaboriamo il sentire. Attraversare le emozioni e i pensieri del quotidiano, dei nostri vissuti. Sperimentare che siamo unità, fusione di sentire-pensare, che il sentire è molto più vasto, sottile, conduttore di dimensioni un cui viviamo anche se ancora non ne siamo consapevoli.
Questa è la strada per ampliare la coscienza di sé e della realtà.
Giunti alla consapevolezza è la nostra anima, il nostro Sé, quello Uno con il Tutto, che facilmente trova le vie di risoluzione e immette sensazioni nuove, risposte nuove e soluzioni, ovvero “pensieri nuovi”.

“L’Alchimista è la chiave per cogliere l’UNO che sono, mentre sono qui in questo, questo nome e questo corpo, che sono”. UNO e uno.
Quale la chiave? Quale l’Archetipo per viversi l’essere Tutto e l’essere uno?

La Consapevolezza del sentire, chiave che si è svelata pian piano nel quotidiano.


NELL’OGGI SI APRE L’ETERNO, E L’ORIENTE AFFERRATO DIVINIZZA L’ISTANTE.

Come raggiungere, come diventare, essere consapevolezza nel sentire?
Attraversando, mentre da essi ci lasciamo attraversare, i nostri sentimenti, le emozioni, lasciandoci risuonare nella loro vibrazione.
Conoscendoci e accogliendoci profondamente nei nostri sentimenti, la trasformazione del nostro essere diventa concretezza. I sentimenti vanno trattati nella loro espansione, nella loro reale vibrazione, non possiamo nasconderli, rimuoverli o trasformarli. Vanno lasciati vibrare nella loro essenza perché, in quanto tali, rivelano la loro matrice che crea mutamento, crea cambiamento nella materia.
In questo percorso c’è il livello del sentire e quello dell’ascoltare. “Sentire” è essere uno con l’emozione che ci sta attraversando nella sua vibrazione, è il primo momento in cui, lasciato finalmente il controllo dell’io, nonostante il pensare, accettiamo di essere ciò che siamo in questa esperienza del corpo. Successivamente, quando, non dall’io ma dal sé incondizionato ci spostiamo dalla corrente della vibrazione… alla sponda e “ascoltiamo” ciò che in noi sta passando, solo ascolto, solo osservare, come colui che sta sulla riva del fiume e vede l’acqua, ne avverte la forza ma, mentre ancora è acqua e forza, anche ne è fuori.
E ci conosciamo, avvertiamo le nostre potenze, la nostra essenziale e profonda natura: siamo i creatori di noi stessi e del nostro mondo, di tutti i mondi.
Siamo a questa tappa, ora, come usare la forza che sento in me?

Giunti alla sua porta bussiamo, pian piano ma decisamente. Qui volevamo arrivare e Lui, l’Alchimista, da sempre ci aspetta. Ora con Lui lasceremo calare la luna ascoltando le sue parole; scruteremo il primo rosastro albeggiare, camminando, con il suo raccontare che ci conduce dentro al nostro cuore. E ci conosceremo, con l’intelligenza e l’amorevolezza che Egli ci insegna; ci inoltreremo in passeggiate, escursioni, esplorazioni dell’anima seguendo il Maestro, il Maestro interiore, dentro storie, racconti, metafore, personaggi: sogni, fantasie, verità criptate.

Ciascuno lo dica a se stesso: “Sono qui, queste sono le settimane alla Scuola dell’Alchimista del cuore, del mio cuore. E… sento… mi sento nel mio stesso sentire… sento emozioni… parlare di me … ascolto…” e si apre l’istante… l’Uno.

Così stamattina scruto dentro al mio cuore e vedo il luogo dell’insegnamento e della cura. Un giardino circolare, chiuso da alti cespugli verdi. Il muretto delimita il cerchio interno del pavimento di pietra. Qui il tempo si espande, si comprime secondo il battito del mio cuore.
Percorro con l’Alchimista gli eventi della mia esistenza, quella della mia anima che conosce molte vite, scorre veloce il cursore della memoria quando i ricordi già sono sereni si ferma, s’inceppa, staziona, torna indietro, prosegue, indugia, arranca quando s’inoltra tra emozioni e sentimenti ancora criptati. Vorrei chiamare “dolore” la vibrazione che avverto…

Qui trovo l’Alchimista, nell’attimo in cui non vorrei ritornare, Egli si fa Medico, Medicina, Alimento e posso, finalmente, inabissarmi nella ferita e abitarla, per lasciar libera l’emozione e coglierne la forza che da sempre aspetta che io la senta e l’accolga. Qui ancora lo trovo quando l’evento mi fa decollare, mi mette le ali e io m’avventuro, finalmente decisa a godermi la vita.
Qui, al centro di ogni persona, cosa, evento che ho vissuto col cuore, sta l’Alchimista. Lo ascolto, l’esistenza si apre a un profondo sentire e, da essa, una luce diffusa, da sempre presente, schiude il sapere.
Questo è “l’Alchimista”: il mio Cuore, libero, vivo e pulsante, Uno tra l’universo e la quasi impercettibile pagliuzza dorata che sono.

Intelligenza esistenziale… cogliere, finalmente, la connessione al Tutto di ogni nostro sentire, agire, di ogni pensiero e desiderio. Tutto e ogni cosa si fa esperienza, ha un senso in me. Ogni persona, cosa, evento della nostra esistenza diventa carne e luce.










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